No alla riduzione del canone radiotelevisivo
FAFTPlus è rappresentata nella SSR.CORSI da due suoi delegati eletti rispettivamente nel Consiglio regionale e nel Consiglio del pubblico. Si è pertanto sentita direttamente interpellata nel partecipare alla consultazione avviata dal DATEC (Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia, delle comunicazioni) sulla proposta del Consiglio federale di ridurre il canone delle economie domestiche dagli odierni 335 franchi a 300 franchi all’anno. FAFTPlus si è detta preoccupata per le conseguenze che una riduzione delle entrate avrebbe sul servizio pubblico e soprattutto sul personale che potrebbe essere ridotto di 900 unità (compresa la RSI) secondo una previsione della SSR. Il timore (confermato dai dati statistici a livello svizzero e soprattutto ticinese) è che le prime ad essere penalizzate siano le donne: un fatto gravissimo in contraddizione con la volontà politica del Consiglio federale che tende a promuovere il lavoro femminile in senso paritario. FAFTPlus è dell’opinione che il servizio pubblico sia da rafforzare così come la RSI: nella Svizzera italiana l’azienda genera un indotto economico di circa 213 milioni di franchi fra stipendi, gettito fiscale, acquisti da fornitori locali e sostegno alle manifestazioni culturali. Difendere la SSR e impedire un suo ridimensionamento significa infine difendere la Confederazione e i suoi valori fondanti e plurali: lingue, culture, religioni, tradizioni, territorio, identità.