Imbocchiamo la strada della piena uguaglianza

La Svizzera è stata uno dei primi paesi a introdurre l’unione registrata nei primi anni 2000… oggi è uno degli ultimi paesi dell’Europa occidentale a non aver fatto il passo verso il matrimonio egualitario. Eppure questo è l’unico modo per sancire la vera uguaglianza, di fatto e di diritto. Ed è la ragione per la quale il comitato di FAFTPlus sostiene l’apertura al matrimonio civile per le coppie dello stesso sesso. Non si tratta di accordare dei privilegi bensì di riformare il codice civile perché se la società evolve anche la legge deve evolvere di pari passo. 

Guardiamo in faccia la realtà: in Svizzera il 40% dei matrimoni finisce con un divorzio, il 20% dei bambini cresce in famiglie non tradizionali e un bambino su sette con un solo genitore. Migliaia di bambini già vivono in famiglie omogenitoriali. Ciò di cui i bambini hanno bisogno è un legame affidabile con persone che si prendono cura di loro, che li aiutano a crescere. È riconoscere i loro diritti che per i bimbi e le bimbe arcobaleno vuol dire anche riconoscere entrambi i genitori. Con il matrimonio per tutte e tutti, i bambini di famiglie omogenitoriali beneficeranno dello stesso quadro giuridico dei bambini che vivono in famiglie eterosessuali. 

E contrariaramente a quanto dicono i referendisti, il matrimonio egualitario non è un passo verso la donazione di ovuli e la maternità surrogata che continueranno ad essere pratiche vietate in Svizzera. La nuova legge consente invece alle coppie di donne di avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali alla procreazione medicalmente assistita che significa l‘accesso alle banche del seme in Svizzera e la genitorialità congiunta: i bambini avranno due madri fin dalla nascita oltre al diritto di conoscere la propria filiazione. La legislazione esistente garantisce che ai 18 anni figli e figlie, se lo desiderano, possano scoprire l‘identità del loro padre biologico: un principio sancito dalla Costituzione. La nuova legge consente pure il diritto di adozione per le coppie di uomini che per una figlia e un figlio significa diritti ereditari rispetto al genitore adottivo, diritto di tutela legale in caso di decesso di uno dei genitori e obbligo di mantenimento in caso di scioglimento del matrimonio.

Lo Stato non dovrebbe dare giudizi di valore né imporre alle persone come organizzare la loro vita matrimoniale e familiare; dovrebbe invece trattare tutti allo stesso modo e permettere il matrimonio civile a tutte e tutti. Ed è quanto rivendica la nuova legge: il 26 settembre imbocchiamo la strada verso la piena uguaglianza. Non esiste una normalità con cui misurarsi. Esiste un diritto: il matrimonio che va esteso a tutte le persone che decidono di sposarsi e di creare una famiglia.

Vania Castelli

Comitato FAFTPlus