STATO AVANZAMENTO LAVORI SULLE QUATTRO LINEE DIRETTRICI ECONOMIA DI GENERE – LUGLIO 2021

Prendiamo spunto dalla  presentazione del DFE del 6 luglio  Gruppo strategico per il rilancio del Paese –  Principali risultati emersi, per un aggiornamento dei  progressi sulle quattro linee direttrici  annunciate l’8 marzo L’obiettivo di un rilancio rispettoso dell’economia di genere viene declinato all’interno dei capitoli   #ticinosostenibile e #ticinoimprenditoriale, vede il coinvolgimento di un team FAFTPlus-EquiLab e il sostegno  della Gran Consigliera PS Anna Biscossa, membra del  Gruppo Strategico per il rilancio del Paese.

Le prime  tre linee direttrici 

Il primo buon risultato riguarda il riconoscimento che l’impatto della crisi sul lavoro femminile merita una strategia mirata, che  Claudia Sassi, Capa della  Sezione del Lavoro del DFE, ha presentato nel merito delle tre misure di intervento previste.

Nella riunione di kick off del 30 giugno si sono già formati i  gruppi di lavoro, che coinvolgono  specialisti/e   DFE ed EquiLab,  e si sono delineate le tempistiche ; si prevede  la conclusione dei  lavori dei gruppi entro maggio 2022.

Per lo studio di  misure specifiche  di accompagnamento  all’imprenditoria femminile, è in corso un dialogo fruttuoso con l’Ufficio dello Sviluppo Economico, in particolare il settore PMI,  e il servizio DECS-DFE Fondounimpresa. L’obiettivo è di completare l’offerta esistente di servizi  all’autoimprenditorialità e alle start up del Cantone,  tenendo conto delle specificità del pubblico femminile.  Si sta delineando una possibile sinergia nell’evoluzione del  progetto « Donne e Microimpresa » di EquiLab, finanziato in forma preliminare dall’Ufficio Federale dell’Uguaglianza, che ha già permesso di fornire buone indicazioni sulle forme di  sostegno utili alle donne, specialmente   nella fase di incubazione dell’idea imprenditoriale.

Sul  fronte delle statistiche, stiamo approfondendo con gli specialisti di USTAT quali e quanti dati siano effettivamente disponibili e declinabili per genere. Nulla togliendo al  repertorio degli approfondimenti sulle  questioni di genere,  ampio e curato, che il nostro ufficio di statistica produce da anni,  l’obiettivo deve essere  infatti quello di dar conto regolarmente di dati di statistica pubblica distinti per  uomini e donne. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nei metodi di raccolta e monitoraggio, su cui anche l’Ufficio Federale di Statistica sta riflettendo. Per il Ticino, gli sforzi di USTAT si concentreranno inizialmente sui dati del mercato del lavoro.  

Nessuna novità, per ora,  sulla  quarta linea direttrice : rafforzamento della promozione delle misure di conciliabilità lavoro-famiglia a favore di lavoratrici, lavoratori ed organizzazioni aziendali.  

Ricordiamo che si tratta delle misure  approvate con la  riforma fisco-sociale 2018 e catalogate nell’area delle misure sociali. Rientrano in questo ambito le  politiche aziendali a favore delle famiglie, da finanziarsi  tramite prelievo sulla massa salariale (0.12% e 0.15% a partire dal 2021). Fanno parte di queste misure la sensibilizzazione delle aziende, la consulenza e il sostegno allo sviluppo di misure e soluzioni a favore di collaboratori/trici che hanno responsabilità familiari, la promozione di servizi e strutture aziendali  per lo sviluppo della concialibilità, il riconoscimento e la certificazione delle  misure di welfare familiare, per uno stanziamento complessivo di 2.9mio di franchi l’anno, finora ben lungi dall’essere utilizzati.

Infatti, molte aziende ticinesi non sono a conoscenza di questi sostegni, anche finanziari, per lo sviluppo della conciliabilità aziendale; un’occasione preziosa per andare incontro alle esigenze delle famiglie, contribuire a risolvere le fragilità del lavoro femminile e rendere più agile e all’avanguardia l’organizzazione delle imprese ticinesi.

E’ assolutamente necessario uno sforzo ulteriore nella sensibilizzazione e continueremo  a sollecitare  in questa direzione i dipartimenti interessati, DSS e DFE, insieme alle organizzazioni economiche. Tanto più che  la  conciliabilità  lavoro-famiglia è ormai  universalmente riconosciuta quale  tappa obbligata della  responsabilità sociale di impresa.