No, il linguaggio d’odio non è uno strumento politico
Siete scioccat* dai toni del dibattito “politico” ticinese degli ultimi giorni? Anche noi.
“Dov’è la linea di demarcazione tra libertà di espressione e abuso verbale? Il discorso dell’odio su Internet è diventato un problema globale. C’è meno inibizione nell’uso di parole ostili e di insulti, soprattutto sui social network e nella sezione commenti delle piattaforme mediatiche, dove le donne sono spesso il bersaglio di questi attacchi irrispettosi e offensivi”.
Su questa premessa si sviluppa il progetto nazionale #StopHateSpeech di Alliance F: l’algoritmo BOT DOG scansiona la rete alla ricerca di abusi verbali e una comunità di volontari interviene con commenti appropriati per riportare l’attenzione sugli argomenti pertinenti.
#NotInMyParliament
#StopHateSpeech