La corrispondenza di FAFTPlus con il Consiglio di Stato – #ripartiredalledonne

Il 10 marzo 2020, FAFTPlus ha inviato una prima lettera al Consiglio di Stato del Canton Ticino chiedendo:

  • di chiudere immediatamente le scuole e organizzare l’insegnamento in via telematica;
  • di adottare un provvedimento, da disegnare con attenzione e cautela, rivolto alla chiusura temporanea delle frontiere, concentrandosi su interventi mirati;
  • di includere le donne nei processi decisionali: è sconcertante che non si sia ritenuto di chiamare le donne (tecniche e specialiste, che non mancano) al tavolo prima di prendere delle decisioni che hanno impatto immediato sulle condizioni di vita, professionale e privata, di tutta la popolazione.
Lettera aperta al Consiglio di Stato da parte della Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus e gruppo di lavoro #iovotodonna

Un mese dopo, il 10 aprile 2020, FAFTPlus ha inviato una seconda lettera al Consiglio di Stato del Canton Ticino per chiedere:

  • tavoli di lavoro inclusivi, con esperte chiamate a prendere decisioni insieme agli esperti,  per il bene collettivo;
  • statistiche di genere del mercato del lavoro esaustive, anche  in relazione al diverso impatto della pandemia su uomini e donne;
  • di considerare la chiusura dei gender gap un obiettivo strategico nella definizione degli interventi di politica economica, soprattutto in materia di spesa pubblica;
  • la presenza di esperte nei media e nello spazio politico e pubblico,  per  comunicare efficacemente l’importanza di una leadership inclusiva.

A quest’ultima è seguita una petizione su change.org “Appello al Governo ticinese – #ripartiredalledonne“.

FAFTPlus_Ricostruzione_CdS_10.04.2020-1

Condividiamo la riposta del Consiglio di Stato, del 29 aprile, alla Lettera Aperta del 10 marzo.

FAFTPlus_Risp.-CdS_29.04.20

Infine la terza lettera inviata da FAFTPlus il 12 maggio, in cui riconosciamo che la maggior parte delle istanze contenute nella Lettera Aperta sono state man mano accolte nella pianificazione delle misure Covid-19 da parte del Consiglio di Stato o del Consiglio federale: chiusura delle scuole, limitazione del traffico internazionale, aiuti alle imprese (un po’ meno alle famiglie) e misure del tipo #tuttiacasa.

È mancata invece una risposta all’ultima richiesta, ossia quella di includere le donne nei processi decisionali.

FAFTPlus_Lett.-Consiglio_di_Stato_12-maggio-2020

Il 10 giugno il Consiglio di Stato ha risposto che, nell’ambito del gruppo strategico per il rilancio economico post-emergenza COVID-19, il governo riserva “la massima attenzione alle questioni di genere e alla rappresentanza femminile.” Inoltre per quanto concerne la proposta di istituire un tavolo trasversale ad hoc per la ricostruzione paritaria, il CdS non ritiene “necessario prevedere un ulteriore tavolo dedicato esclusivamente a questo tema”.

Lett_CdS_10.06.20

Il 28 agosto, alla luce delle cifre pubblicate dall’Ufficio Ufficio federale di statistica che quantificano l’effetto avuto dalla pandemia sul lavoro femminile in Ticino, dove si sono persi in media, nei vari settori, il 6,6% degli impieghi, rappresentanti il 100% di tutti quelli persi nel Cantone, FAFTPlus rivolge al Consiglio di Stato un appello urgente.

In particolare, chiediamo:

  • la quantificazione, la misurazione e il monitoraggio del lavoro delle donne in Ticino;
  • che la parità di genere sia posta come obiettivo specifico del Cantone in quanto elemento fondamentale della ripresa post pandemia;
  • che siano attivati le competenze femminili e il ruolo delle donne nella ricostruzione.
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Il 16 settembre, in risposta alla nostra lettera aperta sull’effetto avuto dalla pandemia sul lavoro femminile in Ticino, il Consiglio di Stato risponde che:

  • le statistiche sulla parità sono aggiornate e pubblicate in occasione della giornata internazionale della donna, l’8 marzo;
  • gli aspetti strutturali riguardanti le pari opportunità tra uomini e donne hanno una forte componente strutturale e ciò richiede tempi di raccolta e di analisi più dilatati nel tempo;
  • nel programma di legislatura 2019-2023 il Consiglio di Stato ha inserito un obiettivo strategico (nr. 22) volto a rafforzare il coordinamento delle azioni cantonali per le pari opportunità;
  • all’interno del “Gruppo strategico”, come pure nei tavoli di lavoro post-coronavirus, siedono diverse professioniste attive in vari ambiti;
  • lo Stato è costantemente attento all’equilibrio di genere a tutti i livelli.
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Nell’interpellanza “Seconda ondata: stavolta il Governo si ricorderà delle donne?“, del 30 ottobre, le deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi (Più Donne), chiedono al Consiglio di Stato di:

  • porre rimedio al palese squilibrio nella rappresentanza di genere cui abbiamo assistito in ambito di gestione della prima crisi;
  • rispondere in concreto alle legittime richieste formulate dalla società civile e di cui si è fatta portavoce la Federazione delle Associazioni Femminili Ticino (FAFTPlus) col suo appello “Ripartire dalle donne”.
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L’11 novembre, in risposta all’interpellanza, il Consiglio di Stato afferma che “Il Governo ha reagito nell’ambito dell’emergenza sanitaria mettendo in campo tutte le forze e le competenze possibili e necessarie per tutelare la salute collettiva. Le donne sono state e sono tutt’ora presenti nei diversi tavoli di lavoro che hanno contribuito alla presa di decisioni relative alla gestione pandemica e continuano ad esserlo ad esempio all’interno del gruppo strategico per il rilancio economico post-emergenza COVID-19.” Inoltre, il Consiglio di Stato ricorda che nell’ambito del gruppo strategico per il rilancio economico post-emergenza COVID-19 è stata posta attenzione alle questioni di genere e alla rappresentanza femminile. A questo proposito, il Governo segnala che nelle prossime settimane il Gruppo di rilancio incontrerà una delegazione di esperte che riferirà in merito al tema “Impatto del COVID-19 sul lavoro femminile in Ticino: Come scongiurare danni economici permanenti“.

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