Lettera aperta al Consiglio di Stato da parte della Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus e gruppo di lavoro #iovotodonna

Stimati onorevoli Consiglieri di Stato,

è il momento della cura. Noi donne, che per convenzione sociale ce ne facciamo carico, sentiamo la responsabilità di richiamare ed esigere la priorità del diritto alla salute su ogni altro diritto e interesse. 

In questo momento difficile, di cui comprendiamo l’enorme carico di responsabilità, vi invitiamo a tenere conto che:

  • è divenuto indispensabile priorizzare il tema sanitario su quello economico;
  • gli specialisti e le specialiste della medicina e della sanità hanno chiaramente espresso l’urgenza di limitare il contagio attraverso la chiusura delle scuole e delle frontiere;
  • la decisione di tenere aperte le scuole con l’obiettivo di proteggere le persone anziane senza però modificare gli orari scolastici non è efficace: gli stessi nonni continuano ad occuparsi del pranzo e del doposcuola dei bambini e i bambini sono potenti portatori del virus. Le ultime notizie riportano che anche i giovanissimi possono essere colpiti duramente dal virus;
  • il lavoro femminile nelle aziende è cruciale, come si evince dalla decisione sottintesa di non distogliere le mamme dal lavoro.  Il lavoro delle donne ticinesi e frontaliere è da anni soggetto a condizioni inique, non dimentichiamolo finita l’emergenza!
  • il personale scolastico e sanitario è prevalentemente femminile: misure non adeguate di contenimento del virus danneggiano soprattutto le donne;
  • questo è il momento di chiamare le aziende alla responsabilità sociale. Il cavallo di battaglia del programma di legislatura trova proprio in questa situazione di emergenza un’occasione irripetibile di dimostrarne la valenza e la vera essenza;
  • occorre scongiurare il diffondersi del sospetto che il vero nodo della questione sia la scelta tra una selezione delle aziende e una selezione di chi curare in sala rianimazione, se il contagio dovesse raggiungere livelli insostenibili;
  • un ministro della salute federale che trova normale esprimere ai media di non sentire la 

responsabilità di prendere decisioni sulle frontiere, così pregiudicando l’economia, non è un buon messaggio alle cittadine e ai cittadini. Spaventa l’assenza di coscienza rispetto all’obbligo prioritario di tutelare la salute pubblica di tutto il paese.

Chiediamo quindi al Consiglio di Stato:

  • di chiudere immediatamente le scuole e organizzare l’insegnamento in via telematica;
  • di adottare un provvedimento, da disegnare con attenzione e cautela, rivolto alla chiusura temporanea delle frontiere, concentrandosi su interventi mirati: sostenere economicamente le aziende (es. rinvio pagamenti delle tasse, aiuto al credito e alla liquidità di breve termine, e così via) per non pregiudicarne l’attività e danneggiare la forza lavoro; sostenere economicamente le famiglie che devono supplire al ruolo di custodia delle scuole (es. voucher baby sitter, ecc.);
  • di includere le donne nei processi decisionali: è sconcertante che non si sia ritenuto di chiamare le donne (tecniche e specialiste, che non mancano) al tavolo prima di prendere delle decisioni che hanno impatto immediato sulle condizioni di vita, professionale e privata, di tutta la popolazione.

Certe che vorrete considerare il nostro appello, vi salutiamo cordialmente e offriamo, sempre, la nostra collaborazione.

Il Comitato FAFTPlus, Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus